Via col vento: Alex Maestri

8 Dicembre 2011
VIA COL VENTO… IL BANDITO ALEX MAESTRI

ALEX MAESTA

Recentemente, Boris di ABL Buzz è stato abbastanza fortunato da trascorrere abbastanza tempo per fare una lunga intervista con l’ultimo acquisto dei Brisbane Bandits, Alex Maestri. Temi della chiacchierata sono stati: l’Italia, l’Australia, il baseball, il vegemite e si è parlato tra l’altro anche di Mike Piazza. Alex ci ha svelato i segreti di quello che c’è dietro la sua avventura australiana. Ci è sembrato anche un tipo molto concentrato sulla sua carriera e sull’opportunità che questa parentesi australiana gli può dare in termini di carriera sportiva.

Qui di seguito il testo dell’intervista al ragazzo che è stato soprannominato affettuosamente dal suo manager:  “The Italian Stallion”.

Boris AblBuzz: Quando giocavi nelle Minor Leagues eri abituato a scendere in campo tutti i giorni e giocare regolarmente 3 volte a settimana, ora in Australia hai 3 partite alla settimana e 6 giorni liberi. Com’è la differenza tra giocare con consistenza e farlo in maniera più rilassata?

Alex Maestri: All’inizio è stato molto difficile, ma adesso mi sto abituando a concentrarmi nel lungo periodo, preparando una partita a settimana. Il lato positivo è che ho tanto tempo libero e spesso riesco a fare qualche capatina a spiaggia.

B: Quindi quando hai 6 giorni di riposo dalla serie della settimana precedente, cosa fai di solito?

AM: Nelle ultime settimane ho visitato la Sunshine Coast e la Gold Coast, il più delle volte rilassandomi nelle favolose spiagge che ci sono in questo paese!

B: Quando giocavi per l’organizzazione dei Cubs, spesso eri utilizzato come rilievo, grazie alla tua proverbiale dote di “senza-paura” nei momenti caldi. Il tuo inizio con i Brisbane Bandits in qualità di partente è stato straordinario fino ad ora. Preferisci il ruolo di partente o quello di rilievo?

AM: Diciamo che giocavo da partente anche nell’ultima stagione di Indipendent League e l’ho trovato molto duro, soprattutto perchè mi ero abituato al mio ruolo di rilievo. Il bullpen mi piace moltissimo, perchè non sai mai quando sarà il tuo turno, ma allo stesso tempo devi essere pronto in ogni situazione. La sfida di essermi trovato nel ruolo di partente mi sta dando delle belle soddisfazioni.

B: La tua carriera nelle Minor League è stata rallentata anche da qualche problema alla spalla, pensi che il problema sia totalmente superato o hai ancora degli acciacchi?

AM: Nel corso del 2008 ho avuto molti problemi continui alla spalla destra, che si sono protratti anche nel 2009. Fortunatamente ho evitato un grosso infortunio e ora la spalla mi sembra robusta, sta tenendo molto bene.

B: Un paio di anni fa, Baseball America (una rivista di tutto rispetto nell’ambito delle Minor League, ha votato il tuo slider come il miglior slider di tutta l’organizzazione. Continua ad essere il tuo lancio migliore?

AM: Sicuramente sì, lo slider è per me il miglior lancio. E’ sempre stato il lancio dello strike out e devo dire che, se da due anni a questa parte lo avevo trascurato un pò, adesso sta ritornando ad essere un lancio di cui mi sento molto sicuro. Attualmente sto cercando di lavorare anche al cambio, un lancio che ho sempre sottovalutato, che si usa poco se si gioca come rilievi, ma quando si gioca da partenti è importante per avere un arma in più.

B: Dopo aver giocato una partita effettuando 10 strikeout, pensi di essere nel top della tua forma?

AM: E’ molto divertente questo fatto. A dir la verità non ho mai pensato durante la partita di mettere a strike out gli avversari, mi sono concentrato di più al lancio in sè, ponendo l’attenzione ad ogni singolo lancio della partita. Accade spesso che quando pensi a eliminare un battitore al piatto non ce la fai mai! Penso di esserci riuscito semplicemente perchè, pensando ai lanci, lo strikeout è diventato una conseguenza del lanciare bene.

B: Qual’è stata per te la più bella sorpresa di giocare nell’Australian Baseball League fino ad ora?

AM: Sapevo che era una lega interessante, ho anche affrontato da avversario la Nazionale Australiana e devo dire che il livello è abbastanza alto. Devo dire che non mi aspettavo in realtà così tanti spettatori, sembra che siano veramente appassionati al gioco. E’ un pò come in Italia, i fans non sono tantissimi, ma adorano proprio il gioco del baseball.

B: La ragione per cui amiamo così tanto il baseball, Alex, è che è l’unica alternativa al cricket, il gioco più noioso del mondo.

AM: (Ridendo) Forse hai ragione, non penso che andrò mai a vedere una partita, mi sembra un pò strano… e dura troppo.

B: Recentemente hai giocato con la tua Nazionale alla Campionato del Mondo che si è svolto a Panama, ci puoi raccontare questa esperienza?

AM:A Panama ci siamo divertiti molto, la competizione è stata veramente di ottimo livello. Peccato solo che fossimo distanti da Panama City e non siamo riusciti a visitare tanto il paese.

B: So che il tempo è stato molto brutto durante il torneo, ha compromesso le vostre prestazioni, secondo te?

AM: Sì, ha piovuto tantissimo, infatti non so spiegarmi come mai abbiano deciso di organizzare un torneo come quello nella stagione delle piogge.

B: Al momento sei ospite di una famiglia a Brisbane, è una bella esperienza?

AM: La famiglia che mi ospita è formidabile, sono una gran bella famiglia e ci divertiamo molto, mi prendono spesso in giro quando subisco punti in partita, ma fa parte del gioco! Sono dei volontari per i Bandits quindi conoscono molto bene l’ambiente e sono veramente simpatici.

B: Che altri sport segui oltre al baseball, visto che sei Italiano, sarai sicuramente un calciatore nascosto pronto a mostrare le tue doti calcistiche…

AM: Ho giocato a calcio quando avevo 5 anni, ma poi ho scoperto il baseball e non l’ho lasciato più. Quando torno a casa adoro le sfide 5 contro 5 che organizzano i miei amici, è veramente divertente giocare con loro. Mi piace seguire la serie A di calcio, sono un tifoso dell’Inter e, grazie a internet sono sempre informato sui risultati e su ciò che succede.

B: Alex Liddi dei Mariners è riuscito a raggiungere la Grande Lega quest’anno, il primo giocatore nato e cresciuto in Italia. Voi due avete giocato insieme al World Baseball Classic nel 2009. Lo segui come sportivo?

AM: Certamente, al momento si può dire che siamo migliori amici. Abbiamo sempre lavorato insieme durante l’off-season, impegnandoci per raggiungere quel obbiettivo. Sono veramente contento che ce l’abbia fatta e spero che questa bella esperienza Australiana mi aiuti a raggiungerlo nelle Majors.

B: Visto che il calcio è così tanto seguito in Italia, pensi che gente come tu e Liddi possiate dare più spazio al baseball in Italia?

AM: Sfortunatamente il baseball non è poi così seguito in Italia, ma ci sono squadre di buon livello, un pò come qui. Con Alex qualcosa si è mosso, ma è praticamente impossibile competere con uno sport radicato come il calcio.

B: Quali sono i tuoi piani quando finirà la stagione in Australia?

AM: Prima di tutto tornerò per un paio di mesi in Italia, poi raggiungerò gli Stati Uniti per giocare in Indipendent League, per i River City Rascals nella Frontier league. Un altro anno per vedere cosa succederà. La squadra gioca in Missouri, molto vicino a St. Louse, la terra dei Cardinals!

B: Parlando di Cardinals, hai visto le World Series?

AM: Sì, la cosa bella di essere in Australia è che posso vedere le partite americane al mattino. Gara 6 è stata bellissima, mi ricordo di averla guardata con interesse e aver pensato quanto bello dev’essere competere a quei livelli. Ecco come dovrebbero essere le World Series: appassionanti.

B: Nel 2006 hai giocato nel World Baseball Classic con il 12 volte All-Star Mike Piazza, che ti ha ricevuto in partita. Lo hai poi incontrato come manager nel 2009 e ora nel 2011. Com’è stato poter giocare con lui?

AM: E’ stato indescrivibile. Lui ama veramente l’Italia e cerca in tutti i modi di far più pubblicità possibile. E’ veramente stato bello giocare con lui, sembrava irreale averlo in squadra.

B: Il suo swing è ancora in buone condizioni?

AM: Al momento non gira più tanto la mazza, tempo fa è andato alla battuta in batting pratice quasi per scherzo e al secondo lancio ha sparato la palla fuori dallo stadio! E’ un personaggio incredibile.

B: Quali sono i tuoi piatti preferiti quì in Australia? Che cosa hai scoperto di nuovo?

AM: Oh ragazzi! La famiglia che mi ospita mi ha fatto assaggiare il vegemite, ma non penso neanche di avvicinarmi più a quella robaccia. Loro lo adorano, ma non fa per me. Sempre da loro ho provato il Ginger Beer e devo ammettere che non è male.

B: Hai avuto la possibilità di vedere qualche posto turistico da quando sei qui?

AM: Mio fratello, che è stato quì qualche anno fa, mi ha consigliato di visitare Byron Bay e Fraser Island. Se ne avrò la possibilità ci andrò di sicuro. Quando siamo stati a Melbourne ho tentato di vedere qualcosa ma ha sempre piovuto!

B: Che scoperta… A Melbourne piove sempre! I tuoi compagni di squadra ti chiamano in tanti modi (GTM, The Italian Stallion) chi è il compagno più pazzo nelle file dei Bandits?

AM: Brad Dutton è abbastanza carico quando gioca: sembra un pò suonato, ma quando gioca ci mette l’anima. Roberts invece va sempre a sbattere contro la recinzione all’esterno ma non sembra che gli dia tanto fastidio, sembra quasi che non gli succeda mai niente. Non ci sono tante giocatori che si comportano come lui nel baseball. Ci sono anche altre cose strane, ma forse è meglio tenermele per me e non dirle in un intervista.

B: Cosa ne pensi delle chance che ha Brisbane di classificarsi per i playoff e combattere per il titolo ABL quest’anno?

AM: Non si può nascondere che Perth sia la squadra da battere. Mi piace la nostra squadra, lavoriamo duro e abbiamo equilibrio. Mi sembra che ci comportiamo bene nelle partite tirate, che è una cosa importante. Sinceramente non mi sbilancio per vedere se possiamo avere buone possibilità.

B: E che ne dici dei tuoi compagni giapponesi?

AM: Sono dei bravi ragazzi, ma lo scoglio da superare è la lingua. Ci divertiamo molto con loro e cerchiamo sempre di fare gruppo. Sono molto educati e pensano molto a lavorare bene.

Boris e lo staff di ABL Buzz vogliono dire un grande “grazie” ad Alex e ai Brisbane Bandits (in particolare ad Anna James) e a tutta l’organizzazione per aver organizzato l’intervista. Inoltre auguriamo ad Alex di continuare bene nel campionato ABL e di tornare presto nelle grandi leghe americane.