Nicaragua battuto dall’Italia

6 Ottobre 2011
NICARAGUA BATTUTO 6 A 3

Gli azzurri sono ora al secondo posto del girone 2 e sono lanciati verso la qualificazione. Mazzieri: “Bene ma dovevamo gestire il vantaggio con maggior tranquillità”. Prossimo avversario la Germania

Alessandro Maestri, 26 anni, il lanciatore vincente contro il Nicaragua. Ratti

Con i complimenti di Dennis Martinez, la stella più amata dal Nicaragua con il pugile Arguello: lo chiamavano “El Presidente” durante la legendaria carriera in Major League. Lo hanno chiamato a fare da scudo come manager del Nicaragua, e le ha provate tutte pur di battere l’Italia. Ma in campo i mattatori sono altri, sono soprattutto gli azzurri che vincendo 6-3 la seconda gara di questi Mondiali sono lanciati verso la qualificazione al secondo turno: ora sono con altre squadre al secondo posto. A metà del cammino, cioè con 2 vittorie sulle 4 per sentirsi al sicuro, è soprattutto il modo in cui stanno progredendo nel gioco e nei risultati a far sperare che la nazionale dei diamanti sia avviata verso un’altra stagione da protagonista come il titolo europeo e il podio agli Intercontinentali cui s’ispira. Marco Mazzieri è il manager di questa squadra che è talmente perfezionista da trovare persino un difetto in questa prova: “Ci siamo fatti prendere dalla pression negli ultimi 2 inning, e non voglio che si ripeta: eravamo in vantaggio, lo si poteva gestire con più tranquillità”. La vittoria sul monte è firmata da Alessandro Maestri, rilievo lungo di Cillo, la salvezza è firmata da D’Amico i cui ultimi due strikeout sono stati preziosi come le linee dei battitori.

Giuseppe Mazzanti, 28 anni, autore di un triplo, doppio e singolo. Ratti

RIPOSO — Oggi l’Italia riposa: domani c’è la Germania contro cui non è ipotizzabile sulla carta una sconfitta. “Ma è meglio non sottovalutare nessuno, i tedeschi sono cresciuti e hanno perso qui due partite di un punto”. Vincendo la terza, l’Italia avrebbe poi 3 partite con una vittoria da centrare: escludendo, sempre sulla carta, quella contro Cuba, gli azzurri potrebbero giocarsi il passaggio del turno contro Corea o Venezuela. Con questo entusiasmo ed ordine in campo, con una rotazione sempre pronta a rispondere e ben distribuita dal pitching coach Bill Holmberg, niente a questo punto diventa impossibile per questa squadra mai così compatta, capace di battere un’ex vicecampione del mondo che ci soffiò il bronzo nel Mondiale del ’98 a Nettuno.

EMOZIONI FORTI — Pronti, via: e l’Italia è subito calda dal box: è Beppe Mazzanti che produce 2 punti con un triplo. Al secondo Granato batte il 3-0, al terzo il bombardiere nettunese spara un doppio al centro che porta a casa il 4-0 di Gizzi. Angrisano su scelta difesa fa entrare il 4-0, Mazzanti ripassa meritatamente a punto per il 5-0 (grazie ad Avagnina) dopo tanta potenza sprigionata dal box. Al 4° il Nicaragua prova a reagire, complice un’errore di presa di Chiarini su una volatona di Castro: è il primo momento difficile per Cody Cillo, che si ritrova a basi cariche e un punto subito dal texas perfido di Abea. I nicas premono, e con la hit di Guido recuperano un altro punto (2-4). Cillo per tre volte lavora a cuscini occupati, mentalmente la situazione peggiore per un lanciatore, che si rovina la giornata facendo entrare il punto del 5-3 su base forzata. Mazzieri chiama Maestri sul monte: e lo strike out su Flores risulta una liberazione. Il guaio è che i centroamericani sono rientrati in in partita.

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FUORICAMPO GRANATO — Al sesto, Tony Granato colpisce in fuoricampo a sinistra (lo ricorderà a lungo visto che a fine rassegna l’interbase si ritirerà per aprire un’Accademia) e per l’Italia è un sospirone: il Nicaragua viene tenuto a vista (6-3), ma ora fa meno paura dopo la sfuriata del quarto turno. All’ottavo, la squadra di Dennis Martinez si gioca il tutto per tutto contro Cicatello sul monte rilievo di Maestri: piazza due uomini in base, ma Guido spegne la vena offensiva (3/3) scaricando la sua potenza in un innocuo fly, e l’Italia non subisce punti neanche nel penultimo attacco avversario. Potrebbe incrementare, a sua volta, ma a basi piene Mazzanti stavolta a caccia del cycle (gli manca solo il fuoricampo) finisce strikeout. L’interno nettunese che può giocare indifferentemente in terza o prima base, come dice il c.t. Mazzieri si sta “confermando uno dei migliori battitori internazionali”. Anche lui s’è fatto le ossa in America, e a livello di potenza è uno da medie pesanti. “Volevo entrare nella storia con il cycle, ci ho pensato soprattutto quando mi hanno colpito, ma sono contento perché conta soprattutto rendersi utili per la squadra, sì il vero segreto è il gruppo. Anche Mike Piazza mi ha dato i consigli giusti”. E si vede…