Parlano i protagonisti del bronzo

31 Ottobre 2010
PARLANO I PROTAGONISTI DOPO LO STORICO BRONZO DELL’ITALIA ALLA “COPPA INTERCONTINENTALE” DI BASEBALL

I pareri di Marco Mazzieri, Alessandro Maestri, Marco Grifantini e Mario Chiarini

Il manager azzurro Marco Mazzieri è visibilmente commosso: “La vittoria di oggi è la ciliegina sulla torta di una stagione fantastica. Pensavamo che la gioia dell’Europeo sarebbe stata il massimo, ma questo gruppo ha fatto qualcosa di straordinario. Penso che noi siamo la dimostrazione di cosa si può raggiungere, quando si crede in qualcosa e quando si ha fiducia nelle persone che ci circondano, perché nessun obbiettivo è precluso”.
Mazzieri torna sulla partita di oggi: “Sapevamo che serviva una partita tecnicamente perfetta, ma serviva anche una certa solidità, per vincere di fronte ad un pubblico del genere. Penso proprio che sia una grande impresa”.

Marco Grifantini (Ratti/Fibs)
Anche dalle tribune spiccava il vostro spirito di corpo. Si può dire che in questi 3 anni sia il miglior risultato che hai ottenuto? “Io sono convinto che tutti assieme abbiamo fatto un percorso eccezionale. Oggi è naturalmente facile concentrarsi su cosa hanno fatto i giocatori di questa rosa, ma io vorrei accomunare nel gruppo tutti quelli che dal 2007 hanno vestito questa maglia. Allora abbiamo iniziato in un momento davvero non facile”.

Alessandro Maestri sorride: “I film finiscono così. Sarebbe stato troppo facile, fare un-due-tre e via…”.
Sei andato per 3 volte sui 2 strike: “Eh, ma per fare un out ne servono 3…”.
All’ultimo inning avevi di fronte 2 battitori (Kuo Yen e Lin Chih) che avevano battuto 7 valide in 6 turni: “Sì, ma in quella situazione non mi concentro su chi ho di fronte, ma sui singoli lanci. In un ambiente carico come quello di oggi, mio compito era rallentare un po’ il gioco, lancio per lancio. Per fortuna, ho trovato il massimo della concentrazione sull’ultimo battitore”.

Marco Grifantini si gode il momento: “Oggi stavo veramente bene. Vista l’importanza della partita, mi sono premurato di dire al manager Mazzieri che ero disponibile ad entrare in qualsiasi momento”.
Taiwan ti ha preso subito le misure sulla palla veloce, che pure toccava le 92 miglia: “Sono buoni battitori, aggressivi il giusto. Ma con il pitching coach Holmberg avevamo già discusso della necessità di usare i lanci ad effetto per aprire il conto e poi chiudere con la palla veloce, una volta che loro si erano adattati agli effetti”.
Cosa provi, dopo questa vittoria? “E’ una giornata storica per l’Italia e memorabile per me. Non c’è altro da dire”.

Il capitano Mario Chiarini è l’ultimo ad abbandonare lo spogliatoio: “Diciamolo chiaro: abbiamo giocato un grande torneo. Però io ero convinto che ce la potessimo giocare alla pari con tutti e che entrare tra le prime 4 fosse alla nostra portata”.
Non è la prima volta che l’Italia compie un’impresa, ma è la prima volta che è così costante: “Credo che si sia capito quando abbiamo vinto in giorni consecutivi contro Giappone e Corea, che potevamo fare qualcosa di importante. Siamo riusciti a mantenere un’alta intensità, sia mentale che fisica. Abbiamo giocato un gran baseball, a cominciare da lanciatori e difesa che ci hanno tenuti sempre in partita. Poi l’attacco ha battuto al momento giusto”.
Questa medaglia è un punto di arrivo o di partenza? “Io credo si debba sempre puntare a migliorarsi. Passata la grande gioia, dovremo esaminare cosa non è andato e lavorare sugli errori. Comunque, giocare spesso a questo livello è l’unica chiave per ottenere risultati importanti”.